Siete degli esploratori, che vagano nella giungla in cerca di un antico tempio. Nel percorso non perdete l’occasione di raccogliere qualche pietra preziosa! Karuba CardGame è arrivato da Norimberga, grazie a Francesco, che si è coraggiosamente fatto strada nella giungla selvaggia della Spielwarenmesse, la Fiera del Giocattolo di Norimberga. Il ricordo delle sue gesta eroiche resterà sempre vivo nei nostri cuori.
Numero giocatori: 2-6 Età: 8-99 Versione recensita: Haba Karuba, das Kartenspiel / Karuba CardGame (inglese-tedesco) Autori : Rudiger Dorn Versione base: Karuba (regolamento multilingua) Varianti ed Espansioni principali: Karuba Junior - Karuba Bonus Tiles - Karuba The Volcano Ingombro sul tavolo: medio*
*(Minimo: tavolino da bar; Medio: tavolo da 4 persone; Importante, tavolo da 6+ persone).
In Karuba CardGame Ciascun giocatore ha un mazzo di 16 carte, uguale per tutti; in bella mostra, sul tavolo, uno schemetto che riepiloga le caratteristiche di ciascuna carta, perché i giocatori possano tenere nota delle carte già uscite e di quelle mancanti. Le carte raffigurano ciascuna un determinato tratto di sentiero nella giungla; otto di esse, rappresentano l’immagine di un tempio o di un esploratore, di 4 colori diversi. Ciascun giocatore dovrà costruire la propria plancia di gioco, indipendente dagli altri, collocando le proprie carte l’una accanto all’altra, costruendo una griglia di 4×4 carte. Scopo del gioco è creare un sistema di sentieri che consentano ai propri esploratori di raggiungere il tempio del rispettivo colore con un percorso indipendente, realizzando il massimo punteggio possibile. I principali nemici: la sorte e la scelta dei nostri avversari.
Interessante la dinamica: Ad ogni round, ciascun giocatore pescherà 3 carte dal proprio mazzo, scegliendone due da giocare. Poi tutti i giocatori scopriranno la coppia di carte scelte e si procederà a calcolare la somma risultante dai valori numerici presenti nell’angolo in alto di ogni carta. Chi otterrà la somma più alta potrà impiegare entrambe le carte scelte; gli altri dovranno scartarne una e giocare l’altra. Ciascuno poi provvederà a posizionare nella propria griglia la/e carta/e nella sua mano, cercando di aprire la strada ai propri esploratori. Al termine della partita, si verificheranno i percorsi che ciascun giocatore sarà riuscito a costruire, e si calcoleranno i rispettivi punteggi: ogni esploratore che riuscirà a raggiungere il tempio del proprio colore senza incontrare templi o esploratori di colore diverso, otterrà 3 punti, ai quali si aggiungeranno i valori determinati dalle pepite e dai diamanti che riuscirà a raccogliere nel proprio cammino.
Karuba CardGame è un piazzamento tessere molto leggero, abbastanza veloce, ma molto soddisfacente; perché tanto semplice nelle sue regole quanto profondo e non banale. Le carte – quadrate, robuste e retate – hanno una grafica molto bella; anche il pannello riepilogativo è spesso e retato. La meccanica di pesca rende le partite molto variabili: si gioca bene anche a pieno numero, ma in due giocatori emergerà in maniera più netta il carattere crudele del gioco, perché sarà di maggior effetto l’handicap prodotto dal dover scartare una carta. Per onore di cronaca, bisogna dire che spesso questo è considerato un difetto del gioco; per quanto mi riguarda, lo trovo invece un aspetto interessante, perché rende più difficile perseguire la propria strategia. Anzi, a ben vedere, questo è il solo vero aspetto di interazione fra i giocatori; e se non ci fosse, ciascun giocatore finirebbe per giocare un solitario.
Poco più grande di un tascabile, Karuba CardGame è facile da portare ovunque (il che, per un gioco di piazzamento, non è male); noi lo abbiamo portato al mare quest’estate. Ha il giusto mix di alea e strategia, con un’indubbia prevalenza della prima. Bisogna però anche dire, che proprio per questa sua natura, è un gioco molto adatto per chi ha una grande elasticità mentale, poiché richiede una mente ad un tempo strategica e flessibile. Infine, è vero che si tratta di un filler, ma uno di quelli che, fatta la prima partita, le altre seguono come le ciliegie.
Dice mio Marito: “Magari tutti i giochi che mia moglie porta in vacanza fossero così piccoli!”