Ciarlatani di Quedlimburgo è un push your luck di tutto rispetto, voluto a tutti i costi da Antonio per compleanno, per colpa di un altro Antonio…

Come ho già scritto varie volte, noi seguiamo molto il gruppo ludico GdT Roma Players e dobbiamo a loro molti dei giochi che poi sono finiti nella nostra biblioteca, in quanto grazie ai loro eventi abbiamo potuto giocare e provare veramente tantissimi titoli diversi. Abbiamo organizzato una domenica a casa nostra con AntoMatto e lui ci ha portato, in quell’occasione due bellissimi titoli, uno era proprio Ciarlatani di Quedlinburgo!

  • Numero giocatori: 2-4 ( 2-5 con espansione)
  • Età: 10+
  • Casa editrice recensita: Devir
  • Autori: Wolfgang Warsch, Dennis Lohausen
  • Altre espansioni esistenti: Alchimisti
  • Ingombro sul tavolo: Importante*

(*Minimo: tavolino da bar; Medio: tavolo da 4 persone; Importante, tavolo da 6+ persone).

Abbiamo passato un pomeriggio molto divertente con i miei figli, che a loro volta hanno insegnato ad AntoMatto giochi che non conosceva: insomma, diciamo che c’è stato un certo scambio ludico!

Fatto sta che Antonio (mio figlio) ha iniziato a tartassarci, perchè gli regalassimo Ciarlatani di Quedlinburgo e, certe volte le cose si incastrano benissimo da sole, mi trovo un annuncio di vendita usato di Ciarlatani con addirittura l’espansione Le streghe erboriste! Non vi dico la gioia di Antonio!

Giocando con AntoMatto

Passiamo al gioco che ha vinto nel 2018 il premio Kennerspiel des Jahres.

Il regolamento di Ciarlatani di Quedlinburgo è molto chiaro e basterà una sola partita perché si possa giocare senza tornare a consultarlo. il Catalogo degli Ingredienti contiene tutte le informazioni per l’unico elemento del gioco sul quale la nostra memoria può fare difetto: la scelta delle 12 tessere “Libro degli ingredienti”. Ma anche in questo caso, basterà una rapida consultazione per tornare a giocare senza problemi. I testi da leggere durante il gioco sono molto ridotti, e le immagini sono molto intuitive.

in Ciarlatani di Quedlinburgo avremo poi una piccola plancia segna punti e round, su cui troveremo disegnati tanti topini che non sono di semplice abbellimento, ma serviranno per bilanciare il gioco.

Abbiamo quattro (veramente tanto) grandi plance che rappresentano i pentoloni che i giocatori andranno a riempire di ingredienti per ottenere pozioni. All’interno di ogni pentolone è disegnato un percorso a spirale di 34 caselle, che dovranno essere occupate da gettoni-ingrediente in cartoncino, cercando di arrivare più lontano possibile, così da ottenere denaro (per gli acquisti) e Punti vittoria. A completare il tutto ci sono i dischetti-Token giocatore in legno, 4 fiaschette in cartoncino, un mazzo “veggente” e 4 sacchetti in tela da cui si andranno a pescare gli ingredienti.

Durante la partita ognuno mette i gettoni nel suo sacchetto (quattro gettoni “bianchi” da “1”, due da “2”, uno da “3”, un gettone arancione da “1”, uno verde da “1”), mentre i dischetti-token verranno posizionati sulla plancia: quello con la “goccia” al centro del pentolone, sulla casella “0” della spirale, quello con il disegno del “topo” va nella ciotola sulla plancia (in basso a destra); quello senza disegni servirà a marcare i punti sul tabellone. La fiaschetta del proprio colore sarà collocata nell’apposito spazio presente sulla plancia (un piccolo consiglio, che vale per tutti i giochi: conviene preparare il materiale iniziale di ogni giocatore alla fine di ogni partita, così che quando torneremo a giocarlo lo troveremo già pronto). Da ultimo si mischia il mazzo delle carte “Veggente” e lo si pone sul tavolo, davanti al Primo Giocatore.

in Ciarlatani di Quedlinburgo all’inizio del turno si gira la carta “veggente” in cima al mazzo e se ne applicano gli effetti. Dopodichè tutti i giocatori, inizieranno ad estrarre i segnalini ingrediente dal proprio sacchetto, uno ad uno. Il giocatore di turno dar à l’ordine (“pronti”, “via” e cose simili) affinchè l’estrazione si svolga in sincrono, e perché prima di una nuova estrazione ci si possa assicurare che tutti abbiano collocato il proprio segnalino in maniera corretta. Su ogni segnalino ingrediente è infatti presente un numero che indica a quante caselle di distanza del precedente dovremo collocare il nuovo ingrediente. Inoltre, le regole di posizionamento di alcuni ingredienti possono cambiare a causa di particolari effetti innescati nel corso del gioco.

Dovremo però prestare una attenzione particolare a i segnalini bianchi: se in fatti il totale del loro valore supera il “7” la pozione esploderà, e questo oltre a costringerci a fermarci, ci procurerà un inevitabile malus a fine turno (non vi spaventate, spiegarlo per iscritto è molto più difficle che giocarlo!!!)

dettaglio del calderone durante il gioco

La fase di estrazione terminerà quando tutti i giocatori si saranno fermati: ognuno può infatti decidere liberamente quando interrompere la propria estrazione, per evitare di “sballare”. Quando tutti avranno dichiarato di fermarsi si passerà allora alla fase dei conteggi, seguendo le indicazioni della plancia punti. In base a dove avrà posizionato il suo ultimo ingrediente sulla plancia, ciascun giocatore otterrà un certo numero di punti vittoria (che segnerà avanzando il proprio token sulla relativa tabella) e un certo credito per comprare nuovi segnalini ingredienti, così da potenziare la sua scorta e sperare nel turno successivo di arrivare più lontano. o di aumentare il suo punteggio grazie agli effetti combinati degli ingredienti via via aggiunti. I costi e gli effetti dei nuovi segnalini che potremo comprare sono chiaramente indicati negli appositi libri degli ingredienti (molti dei quali sono anche double-face, cosa che conferisce notevole variabilità al gioco, anche in dipendenza dal numero dei giocatori).

Infine prima di passare al nuovo turno, girando una nuova carta veggente, occorrerà consultare il posizionamento relativo dei segnalini token di diverso giocatore, e conteggiare il numero di code di topo (ecco la funzione dei topini) che li separano dal giocatore in testa. Ciascun giocatore potrà prendere il gettone “ratto” e posizionarlo sulla propria plancia ad un numero di caselle di distanza dal prorio gettone goccia equivalente al numero di code di topo che lo separano dal giocatore in testa sulla tabella dei punti. Il gettone ratto sulla plancia determinerà il punto a partire dal quale, per il turno successivo, ciascun giocatore dovrà iniziare a collocare i propri ingredienti. Questo meccanismo consentirà di bilanciare il gioco, permettendo a chi è stato più sfortunato di partire con un vantaggio proporzionato nel turno successivo.

partita in corso

Ciarlatani di Quedlinburgo è un push-your-luck: in sostanza una pesca rischiosa in cui i giocatori dovranno decidere fin dove osano spingersi (avete presente il black jack? Il Sette e mezzo?). Si tratta di un gioco adrenalinico, nel quale pescando in contemporanea i giocatori cercheranno di superare gli altri, evitando di sballare! Antonio con questi giochi ci va a nozze, anche perché la partita ha una durata molto limitata (certamente inferiore al tempo richiesto per leggere questo articolo).

Ciarlatani di Quedlinburgo ha molta longevità perché ci sono quattro diversi set di “Libri degli Ingredienti” ciascuno dei quali introduce regole e bonus differenti, cambiando sensibilmente le dinamiche. Inoltre esiste anche la “variante” (non Loki) extra, prevista alla fine del regolamento, che ci permette di girare il nostro calderone ed utilizzare un set di fiale aggiuntive, che attivano molteplici bonus.

i libri degli ingredienti

Ciarlatani di Quedlinburgo è un gioco adattissimo a giocatori non abituali, a famiglie che vogliono mettere figli di età diverse a giocare insieme, a feste come il Natale (magari per far giocare gli amanti della tombola anche ad altro).

dentro la scatola dell’espansione

L’espansione Le streghe erboriste aggiunge un giocatore (e già questo è ottimo) e le Ciotole, piccole plance addizionali (anche esse double-face) che si incastrano lati del calderone,adattandosi ad entrambe le versioni della nostra plancia. Il loro scopo è raccogliere la pozione in eccesso permettendoci di pescare altri ingredienti una volta raggiunto il limite del calderone. I gettoni così pescati non innescheranno però effetti speciali, e ci faranno guadagnare punti solo per la metà del loro valore.

giocando con l’espansione

Troveremo poi nuove ricette da usare al posto di quelle base ed un nuovo ingrediente; infine, le Tende delle streghe (dodici tende di tre colori differenti) che introducono una nuova meccanica di gioco: si pescano tre tipi di streghe (una per colore), ognuna conferisce un effetto che ciascun giocatore potrà scegliere di attivare una tantum, spendendo una apposita moneta che gli verrà consegnata ad inizio del gioco.

Le tende delle streghe aggiungono quindi ulteriore variabilità al gioco, ma non lo allungano né lo appesantiscono. Noi non utilizziamo sempre l’espansione Le streghe erboriste, in effetti non è necessaria a tutti i costi per giocare una partita con soddisfazione, la aggiungiamo quando abbiamo voglia di maggiore variabilità. Vi consiglio veramente di tener presente questo titolo perché è veramente sfruttabile ad ogni festa comandata ed è piaciuto molto a chiunque sia passato da casa nostra.

Il commento di mio marito: quello che non capisco è perchè i bambini debbano avere sempre una fortuna sfacciata…la sfiga si contrae forse con la pubertà?