Majesty è un bel gioco, semplice ed immediato, quello che in gergo viene chiamato filler, naturalmente i miei figli lo hanno provato ed amato!
Majesty mi è stato presentato come un “sequel” di Splendor anche se a mio avviso, i due giochi non hanno nulla in comune: probabilmente questa errata concezione nasce dal fatto che l’autore è lo stesso. Sta di fatto che, quando me ne hanno parlato, avendo giocato a Splendor e trovandolo piacevole, sono stata facilmente convinta a prendere Majesty per scoprire appunto un gioco nuovo, ma sempre molto piacevole.
- Numero Giocatori: 2-4
- Età: 7+
- Casa Editrice Recensita: Asmodee
- Autori: Marc Andrè, Anne Heidsieck
- Ingombro sul tavolo: Medio*
(*Minimo: tavolino da bar; Medio: tavolo da 4 persone; Importante: tavolo da 6+ persone)
Partiamo dai materiali di Majesty, perché mi piacciono tantissimo: ci sono le carte di due dimensioni diverse: le grandi (doubleface) raffigurano gli edifici del nostro reame e sono disegnate in modo da ottenere un disegno continuo se accostate una all’altra; le piccole raffigurano i personaggi e hanno disegni molto curati (da notare che anche nelle carte dello stesso tipo ciascun personaggio ha qualche caratteristica particolare che lo differenzia da tutti gli altri: la forma del cappello, l’acconciatura dei capelli, un dettaglio nel vestito…).
Trovo che questa cura nella grafica di Majesty sia veramente un punto a favore, dato il lavoro che deve aver richiesto, e rende il gioco ancora più piacevole. Infine abbiamo un gran numero di piccoli meeple in legno che useremo per accaparrarci le carte personaggio. “Infinissimo”, i soldi in plastica che andremo a guadagnare durante il gioco.
Ora, come si gioca a Majesty?
Ogni giocatore riceve otto carte luogo e le posiziona dalla numero 1 alla numero 8 in sequenza e affiancate. Il lato di gioco sarà quello della modalità scelta, ma è possibile utilizzare alcune carte dal lato A e altre dal lato B. ciascuno avrà poi cinque meeple; si mescolano le carte lavoratore e si distribuiscono a caso; il giocatore che riceve la carta lavoratore con la bandiera rossa sarà il primo di turno.
Si compone quindi il mazzo dei cittadini, si utilizzano tutte le carte di tipo 2 e un numero di carte di tipo 1 variabile secondo il numero di giocatori. A questo punto vengono pescate dal mazzo sei carte cittadino, che disporremo in fila al centro del tavolo; ogni giocatore nel proprio turno deve prenderne una: gratuitamente la prima, e poi pagando un lavoratore per ogni carta saltata; i lavoratori vanno piazzati sopra ogni carta che precede quella scelta.
In Majesty ogni volta che andremo a scegliere una carta, se su di essa ci saranno dei meeple li prenderemo e li andremo ad aggiungere a quelli in nostro possesso fino ad un limite di 5: i meeple in più si tramuteranno automaticamente in denaro. Naturalmente ogni volta che viene scelta una carta si aggiungerà una carta nuova alla fila, facendo scorrere le carte già presenti. La meccanica non è nuova: si ritrova in molti altri giochi.
Ogni personaggio va messo nel proprio edificio d’appartenenza. Quando si piazza il personaggio nell’edificio se ne attiva il potere: otterremo così monete e, a volte, nuovi lavoratori, in misura che tenderà a crescere con l’aggiunta di nuove carte (ad esempio, il mulino dà due monete per ciascun mugnaio nel mulino, quindi per il primo se ne ottengono due, per il secondo quattro, e così via).
Ci sono poi dei luoghi che hanno effetti speciali, come la torre di guardia, la caserma e la casa della strega. Quando si aggiunge una guardia alla torre di guardia si aumenta la propria difesa in caso di attacco.
Posizionando un cavaliere in caserma si attacca automaticamente ogni avversario. Se un avversario ha un numero di guardie uguale o maggiore a quello dei nostri cavalieri, l’attacco fallisce; in caso contrario, l’attacco è vinto e quel giocatore è costretto a spostare il personaggio più a sinistra del proprio regno nell’ospedale. Ogni volta che si aggiunge una carta strega, essa cura, ovvero ripristina, l’ultimo personaggio ad essere stato mandato in ospedale.
L’ospedale è l’unico edificio che non ha personaggi propri, ma ospita solo quelli feriti, dando un malus a fine partita per ogni personaggio presente.
In Majesty sarà molto importante guardare ciò che hanno preso gli altri, non concentrandosi solo ad aumentare il proprio potere, ma cercando anche di contrastare gli avversari.
Alla fine dei dodici turni di Majesty, (eh sì, sono così pochi) si contano i soldi ottenuti, aggiungendo anche i bonus derivanti dalla maggioranza di personaggi ospitati in ogni edificio, e dalla varietà di edifici occupati. Infine si applicano, se ce ne sono, i malus dell’ospedale. Alla fine chi ha più monete è il vincitore.
Majesty è un gioco veloce e scala bene: in due giocatori è veramente velocissimo e a pieno numero invece diventerà molto più strategico ed aleatorio, per la difficoltà di accaparrarsi le carte. qualcuno dirà che “strategico” e “aleatorio” sono due concetti praticamente opposti; secondo i me si addicono entrambi a questo gioco, che ci porrà difronte ad una grandissima varietà di situazioni che tuttavia potremo cercare di gestire. A noi piace molto, e in particolar modo a Tommaso, che chiede spesso di giocarlo; e da quando questo accade, io non riesco più a vincere.
Tommy fa sempre una valanga di punti e non mi spiego come…ma probabilmente è portato. Lo consiglio a chi cerca un gioco veloce, bello da intavolare ottimo anche per chi sia alle prime armi con i giochi da tavolo. L’età consigliata mi sembra ragionevole e direi che può essere un buon stimolo per le moltiplicazioni e le addizioni in quanto sarà tramite queste due operazioni che andremo a calcolare il punteggio di ogni carta che prenderemo.
Il commento di mio marito: facile, veloce ,ma di grande soddisfazione!