Salta,cavallino,salta! è la traduzione italiana dell’originale tedesco Hoppa galoppa; è arrivato come regalo di Natale dagli zii, quando i miei figli erano piccolini. Nel frattempo i miei bambini hanno superato l’età di gioco consigliata, ma, nonostante questo, una partitina ogni tanto la fanno ancora volentieri, specialmente tra due giochi più impegnativi o mentre si decide quale gioco intavolare insieme.

Tommaso continua a proporlo perché è un gioco di dadi e lui diciamo che di fortuna ne ha fin troppa!

  • Numero giocatori: 2-4
  • Età: 4-99
  • Versione recensita: Hoppa galoppa Haba della Haba (multilingua)
  • Autori: Heinz Meister
  • Ingombro sul tavolo: minimo*

(*Minimo: tavolino da bar; Medio: tavolo da 4 persone; Importante: tavolo da 6+ persone)

La scatola

In Salta, cavallino, salta! abbiamo 12 tesserine di 4 colori diversi, che posizioneremo come più ci piace sul tavolo e 4 cavallini che collocheremo all’inizio del percorso. Al suo turno ogni giocatore lancerà i 4 dadi dalle facce colorate: potrà muovere il suo cavallo solo al di là degli ostacoli del colore corrispondente a quelli ottenuti con i dadi. Statisticamente, dunque, è possibile avanzare per un numero di posizioni da 0 a 4; ora, quel che accade di solito è che io resto ferma per turni infiniti, mentre Tommy è capace di andare avanti di 4 in 4, come se non ci fosse un domani!

Componenti

Salta, cavallino, salta! è semplicissimo, e altrettanto veloce (si aggiunga poi, che, all’occorrenza è possibile ridurre il percorso, se si vuole accelerare il gioco). Si può tranquillamente comprare Hoppa galoppa in quanto tutti i giochi Haba sono multilingua perciò non si deve cercare per forza la versione italiana .

Il target è più che adatto: i bambini hanno a disposizione delle tesserine che non sono solo ben disegnate, ma anche abbastanza robuste. I dadi, in legno, sono anche grandicelli; quanto ai cavalli, anch’essi in legno, sono veramente bellini.

Gioco in corso

Salta, cavallino, salta! è un gioco molto simpatico, ma forse non adatto a tutti i bambini: si può essere molto sfortunati, e quindi rimanere fermi per vari turni, vedendo gli altri galoppare via. Può capitare dunque che la frustrazione prenda il sopravvento. Personalmente, mi è capitato nelle prime partite, quando i bimbi erano obiettivamente piccolini; il rimedio che ho trovato è stato raddoppiare il percorso, aggiungendo una fase di ritorno, così da concedere a chi restava troppo indietro la possibilità di recuperare e cercare di giocarsela. D’altra parte, questo “inconveniente” potrebbe anche rappresentare un punto positivo, dal momento che la forte componente aleatoria rende questo gioco molto adatto per insegnare ai bambini la pazienza, la sportività, e la capacità di accettare i momenti sfortunati.

Gioco in corso

Inoltre, grazie alla presenza di ostacoli e dadi colorati, può essere facilmente utilizzato per insegnare i colori ai più piccoli. La meccanica li obbligherà infatti a visualizzare e distinguere i diversi colori (nel mio caso è stato molto utile insegnare ai bambini a posizionare i dadi accanto agli ostacoli del colore corrispondente, così da poter calcolare i loro movimenti).

La partita

Certamente non è un gioco particolarmente longevo; man mano che crescono, i bambini finiranno con il perdere l’interesse per questo gioco, che è veramente elementare. Mi rendo conto che i miei figli, prima o poi non mi chiederanno più di intavolarlo, ma devo anche dire che fino ad oggi, se lo sono goduto molto e, certamente, non dimenticano mai di tirarlo fuori quando giocano con i cuginetti più piccoli!

Il commento di mio marito: “Hoppa Galoppa” non si poteva sentire…