- Numero Giocatori: 2-6
- Età: 10+
- Autori: Christophe Raimbault Ian Parovel e Jordi Valbuena
- Edizione recensita: Ludonaute, distribuito da Asterion Press (2015) e Asmodee (2018)
- Espansioni esistenti: Cavalli e Diligenza – Sceriffo e Prigionieri – Bandits – Promo Delorean serie limitata – Colt Super Express –Playmat
- Ingombro: Importante*
*(Minimo: tavolino da bar; Medio: tavolo da 4 persone; Importante: tavolo da 6+ persone).
L’affascinante sceriffo dagli occhi azzurri, irrompendo nel secondo vagone, scaricò le rivoltelle sulle file di sedili vuoti. All’interno del terzo vagone, Django sferrava cazzotti in aria, mentre Ghost raggiungeva furtivo la locomotiva, dove non avrebbe fatto nulla. Tuco puntò la pistola contro la donna; ma poi la guardò, era troppo bella: quindi sparò a Doc. Intanto, il treno continuava la sua folle corsa nella prateria…
Alzi la mano chi non vorrebbe assistere a questo western strampalato. Quando mio marito, mi ha chiesto Colt Express come regalo di compleanno, non sapevo cosa aspettarmi: un gioco comprato alla cieca, che lui mi diceva sarebbe stato divertente; tanto valeva buttarsi e provarlo con i primi amici disponibili. Lo intavoliamo così, in modalità “speriamo che ci piaccia”: noi due e un paio di amici. Una letta al regolamento e via. La prima cosa che mi colpisce è la bellezza dei componenti, con il modellino 3D in cartoncino dei vagoni e della locomotiva stile 800, i cactus e le pietre, ed i teschi di manzo da buttare sul tavolo per completare il setting.
E poi, le carte, ogni personaggio ben disegnato e caratterizzato. Ciascuno sceglie il proprio bandito, con le sue abilità, e già questo rivela qualcosa delle persone che hai davanti: il furbo Doc, la maliarda Belle, l’infido Ghost, etc.…si posizionano i bottini (di vario valore) nei diversi vagoni, e siamo pronti per giocare.
Scopo di Colt Express, inutile dirlo, è arraffare più bottino possibile, cercando di non incappare nei proiettili e nello sceriffo, muovendosi tra i vagoni, e senza trascurare la possibilità di usare i tetti. Non mancheranno baruffe, sparatorie e duelli fra i banditi per derubarsi a vicenda.
Meccanica di Gioco
La dinamica del gioco dà l’impressione di girare un vero western, senza però che nessuno abbia veramente l’idea di come si svilupperà la trama. Colt Express si svolge in 5 round, a loro volta divisi in turni, secondo lo schema indicato dalla “carta round” vigente. Ogni round costituisce una sequenza a sé stante: si divide in due fasi. Nella fase di pianificazione ciascun giocatore, in sequenza, dichiara quale azione intende compiere, scartando la carta relativa dalla propria mano: spostarsi da un vagone all’altro, salire o scendere dai tetti, sparare, tirare un pugno, spostare lo sceriffo, rubare il bottino presente o pescare carte. Il giro di dichiarazioni si ripeterà per il numero dei turni previsti dalla “carta round”.
In questa maniera si verrà a formare il mazzetto, che verrà usato nella seconda fase di gioco. Ed ecco che, come svolgendo un copione, si leggono le carte e si risolvono le azioni corrispondenti. Così ci si ritrova ad inscenare la vera rapina al treno, solo con qualche piega inaspettata: “Django tira un pugno a…Doc. Cade il bottino che ha in mano. Lascialo lì!” “Doc si sposta avanti di un vagone, quale?” “Quello a sinistra”. “Poi Belle spara un colpo a…?” “Cavolo, volevo prendere Doc, ma si è spostato” “Belle spara un colpo a vuoto”. “Tuco dà un pugno, ma sta solo nel vagone, quindi… avrà colpito una zanzara!”. “Django raccoglie il bottino dal vagone…”; “Lo sceriffo si sposta nel vagone accanto, dove sta Belle, che quindi scappa sul tetto, ma non riesce ad evitare la pallottola. Dai, è solo un graffio”. “Tuco sale sul tetto” … Alla fine, naturalmente, qualcuno vincerà, ma tutti avranno le ossa più o meno rotte.
Che dire? Lo abbiamo giocato, con la fidanzata – oggi moglie – di Giovanni, spagnola, che allora non parlava benissimo italiano, ma che, ve lo assicuro, a scazzottate e pistolettate andava fortissima, anche perché essendo privo di testo, Colt Express è assolutamente indipendente dalla lingua. Il gioco è leggero, divertente e bellissimo da vedere; le carte, intuitive quanto basta per poter ricordare facilmente tutte le azioni possibili. Si può giocare facilmente anche con persone non avvezze al gioco, e può essere il veicolo per avvicinare chi non ama regole complesse o meccaniche troppo astratte; da 2 a 6 giocatori, anche se in due è da sconsigliarsi perché troppo prevedibile, mentre in sei rischia di essere un vero caos. Perciò se siete un gruppo da 3 a 5 provatelo e vi divertirete. Se poi vi piace la caciara, allora giocatelo anche in 6.
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